martedì 3 maggio 2011

Gargantua

Gargantua é una delle prime grandi litografie che Daumier produce nel 1831, conservata alla BNF di Parigi. Daumier, che per questa immagine fu condannato a 6 mesi di prigione, voleva raccontare l'ingiustizia del potere dell'epoca. Rappresenta infatti il re Luigi Filippo, enorme, seduto su un trono all'ombra del quale si agitano per niente i rappresentanti dell'Assemblea Nazionale, uomini a metà, piccoli e tutti uguali. A differenza degli altri uomini che gli stanno dinnanzi, essi non lavorano. Si inchinano, si agitano, gridano leggi scritte nei papiri che hanno in mano, leccano i piedi del re. Gli altri personaggi, vestiti male, sulla destra, sono il popolo. Non sono il popolo idealizzato, bello e combattente di altri pittori. E' il popolo vero, quello di uomini senza speranza, quello di chi lavora solo per riuscire a sopravvivere, quello di quella madre (che per natura dovrebbe essere il segno stesso della vita, del positivo) che si lascia cadere a terra, estenuata dalla fatica. Anche loro contribuiscono a ingrassare il re, impotenti davanti all'ingiustizia e al peso della miseria.
Daumier qui condanna la monarchia. Ma se pensiamo alle nostre democrazie di oggi, cloache di pochi e potenti porci, la litografia di Daumier lascia pensare che sotto quella parole le cose non siano cambiate.

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