lunedì 23 maggio 2011

Ciclo di conferenze LE PAROLE DELLA POLITICA

Abbiamo iniziato un ciclo di conferenze dal titolo “Le parole della politica”, perché vediamo che queste vengono sempre più stravolte e rese ambigue nel loro vero significato e abbiamo chiesto a Guido Folloni di aiutarci in questo dialogo.
Iniziamo con la parola democrazia proprio perché oggi, nel nostro paese, a causa di una sempre maggiore influenza della mentalità dominante e di un sempre maggior potere mediatico concentrato nelle mani di pochi, la democrazia rischia di essere un impianto giuridico che non trova più un senso e un collegamento con la vita delle persone. La politica, che è la massima espressione della cultura, che cerca i mezzi per una convivenza umana e un progresso rispettoso del bene comune e che dovrebbe avere come centro della propria azione l’uomo, oggi è soprattutto azione di forza, mossa da interessi economici e personali. La politica in Italia, tenta di svuotare di senso la democrazia in vari modi, ma senza dubbio attraverso la soppressione di un elemento vitale della vita sociale e politica che è il pluralismo.
Nonostante tutto, però, nel Paese qualcosa si muove alla luce dei recenti esiti delle elezioni amministrative, per riproporre la centralità della politica a partire dai suoi strumenti principali e fondanti, come la costituzione, l’equilibrio tra i poteri, e, in vista dei prossimi referendum, il centro culturale invita ad andare a votare; innanzitutto questo: votare, cioè esercitare il diritto di voto come segno di partecipazione alla vita del Paese. È una scelta culturale, una presa di posizione necessaria.

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