lunedì 26 luglio 2010

Presentazione

Il centro culturale La Pira nasce dal desiderio di poter dare un giudizio sulla realtà e su ciò che ci circonda, dal punto di vista culturale e politico, per un’attenzione alla giustizia, alla libertà, alle esigenze e ai valori umani. E proprio in una realtà dove vediamo che ciò che prevale sono invece gli interessi individuali e di potere, cerchiamo, per quanto ci è possibile, di tenere vivo, nel dibattito, un punto di vista privo di pregiudizi e tentativamente in grado di dare un giudizio libero e capace di un nuovo confronto politico, in cui la politica torni a essere stile di confronto e progetto rispettoso della pluralità; come ci ricorda G. La Pira, è un impegno per la costruzione di una umanità nuova, che abbia come prima preoccupazione il vivere e l’agire in funzione dell’uomo.
La dimostrazione del fatto che questo è ancora possibile, è testimoniato da questi incontri pubblici che abbiamo iniziato ad organizzare, perché è possibile agire nella società in un modo nuovo, cominciando prima di tutto un dialogo sincero con essa, che nasce dalla responsabilità che sentiamo davanti al mondo che viviamo, alle persone e ai fatti. E, proprio come impegno innanzitutto culturale, vogliamo ripartire dal senso, dal significato delle parole della politica, chiedendo a chi è più esperto di aiutarci in questo “dialogo”.

mercoledì 7 luglio 2010

Walking Africa Deserve a Nobel


Per il primo incontro del Centro culturale La Pira, abbiamo invitato Guido Barbera, presidente del CIPSI (Coordinamento Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale, di cui fanno parte ben 45 associazioni), sul tema “L’Africa cammina con i piedi delle donne”. Tale titolo recita l’appello di una campagna internazionale denominata “Noppaw” (Nobel peace prize for african woman) per l’attribuzione del premio Nobel per la pace 2001 alle donne africane nel loro insieme come “soggetto collettivo”.
“E’ la gente che deve costruire la società” - afferma Guido Barbera, sottolineando l’importanza di come i cittadini debbano riappropriarsi del loro ruolo di protagonisti, responsabili della cosa pubblica, per far parlare i fatti e non le teorie e per risolvere i problemi in un dialogo comune.
L’attenzione alla persona e ai suoi bisogni è prioritaria rispetto alla produzione e all’accumulo di ricchezze. In un momento in cui prevale l’individualismo e la politica si è ridotta a un far quadrare i conti secondo gli interessi di chi detiene il potere, è dunque necessario che dal mondo del volontariato, parta lo stimolo al cambiamento e una proposta alternativa coraggiosa che dia voce a chi è senza voce.